Intervista a Carla Quaranta , presidente di Legambiente Tricase e promotrice del progetto Coppula Tisa.

Una lucertola come simbolo della lotta contro il brutto. La mascotte della vostra associazione ha una storia. Ce la raccontate?
La storia del nostro personaggio è intimamente legata all’esperienza di vita del suo autore Norman Mommens. La scelta di vivere a Spigolizzi, una piccola realtà  agreste del territorio salentino, a contatto diretto con la natura e la vita dei campi, come contesto ideale di ispirazione artistica, segna la nascita di Coppula Tisa, la lucertola saggia e ironica che osserva e commenta l’umana follia degli uomini. Dietro il personaggio simbolo della lotta contro il brutto c’è, quindi, la forza dirompente di una vita esemplare che ci costringe come comitato ad un senso di responsabilità  più alto e ad entrare con onestà  intellettuale dentro il complesso mondo delle consuetudini e dei comportamenti sociali. E’ Heinrich Heine, con il suo racconto riportato in un vecchio e piccolo tascabile di un viaggio in Italia ad ispirare la fervida fantasia di Norman e la storia del nostro simpatico personaggio in viaggio per il Salento.
Esiste ancora, secondo voi, un sentimento di appartenenza delle popolazioni rispetto al territorio. E’ molto forte? E in cosa si esprime?
Esiste un senso di appartenenza ma si riferisce alla dimensione più intima di ciascuno di noi. L’attaccamento alle proprie radici, alla storia che segna e definisce i nostri caratteri come comunità  locali. Penso al nostro dna messapico, alla Grecia, alla tradizione contadina dei nostri avi. Rispetto al territorio però, questa consapevolezza non è così forte da riuscire a saldare le popolazioni rispetto ad azioni comuni di tutela e salvaguardia di innumerevoli tracce che raccontano di noi e della nostra grandezza come popolo. Esiste una volontà  forte del popolo salentino di esprimere in qualche modo la propria appartenenza, ho intravisto segnali forti di orgoglio. La rinascita della tradizione salentina legata alla pizzica e alla canzone popolare è forse uno di questi segnali.
La “rivoluzione della bellezza”, dunque, parte dal Salento. Si sposterà  altrove?
Certamente parte da qui, da un luogo, da un’anima comune. Se si sposterà  altrove dipenderà  da quanto questo luogo è in grado di rappresentare in generale un’esigenza di bellezza a livello più ampio e quanto l’anima che ispira la nostra rivoluzione sia dentro i cuori di ogni cittadino che vive e abita il proprio territorio. Ovunque esso sia.

Qual è, a livello legislativo, la situazione della tutela del territorio nel nostro Paese?
Per questa domanda non basterebbe una sola intervista. Posso dire che nel nostro Paese la tutela del territorio e dell’ambiente è ridotta al rango di qualsiasi altro interesse tutelabile. La campagna Coppula Tisa infatti ironizza sul paradosso tutto italiano legato alla privatizzazione del bene comune e alle conseguenze evidenti di un processo ormai in corso di smantellamento delle garanzie a tutela di un diritto pubblico. Penso alla messa in vendita del patrimonio pubblico, alla privatizzazione del demanio, alla politica del condono edilizio. E’ evidente che più si comprime il valore della cosa pubblica e la quantità  dei beni indisponibili e inalienabili e più aumenta il rischio di speculazioni a favore dell’interesse privato. In Italia e soprattutto in materia di tutela ambientale avremmo bisogno di recuperare il valore supremo della solidarietà  e della condivisione come cittadini titolari di interessi diffusi. La bellezza come l’abbiamo intesa noi è certamente un valore e un bene comune.

Tra i vostri obiettivi c’è non solo l’abbattimento di edifici e strutture che danneggiano e imbruttiscono il paesaggio, ma anche l’acquisto preventivo di aree a rischio. Come prevedete di gestire questi terreni, una volta “salvati” dall’aggressività edilizia?
Quello di comprare in via preventiva, come una sorta di sequestro preventivo, un’area a rischio è certamente una delle provocazioni più riuscite della nostra campagna. Sarebbe bello poter avere tanta prova di solidarietà da riuscire ad acquistare e gestire tutte le aree a rischio presenti sul territorio, ma il nostro obiettivo è salvare il territorio dalla violenza del brutto in tutte le sue manifestazioni. Anche un’azione più vigile da parte del cittadino rispetto a chi ha il compito di gestire e tutelare il territorio può essere un contributo importante per la nostra “rivoluzione della bellezza”.

Sul vostro sito c’è una poesia di Nazim Hikmet che richiama la lotta di Don Chisciotte contro il mulini a vento. Come a dire che la vostra è un’impresa disperata, ma necessaria. Nonostante le difficoltà, state ottenendo dei risultati. Qual’è la vostra arma migliore?
Ci sono dei segnali importanti rispetto all’azione di sensibilizzazione proposta con la nostra campagna. Se ne parla e questo è un dato importante che non vogliamo trascurare o lasciare alla singola iniziativa di demolizione. La nostra arma migliore? Forse la passione. E quella sana incoscienza che muove sempre un’azione di cambiamento.

Quest’estate avete abbattuto il primo edificio abusivo nella provincia di Lecce. Quali sono i prossimi obiettivi?
Ci sono tante cose da abbattere. A partire dai pregiudizi e le cattive consuetudini. Una sfida ardua forse più di quella appena fatta. Speriamo che la lucertola salentina continui ad ispirarci e a guidarci come ha fatto fino ad ora.

La storia di Coppula Tisa
Si chiama Coppula Tisa, la lucertola salentina. Il grande poeta tedesco Heinrich Heine la incontrò una prima volta due secoli fa e ne fu colpito dalla saggezza, ma anche divertito dalla sua ironia e infine intenerito dal suo amore per il genere umano. L’artista messapico-fiammingo Norman Mommens la ritrovò duecento anni dopo fra le pietre di un muretto della campagna salentina. Si parlarono, risero per gli esseri “pensanti” del Pianeta, piansero a causa degli stessi ma soprattutto Coppula Tisa trasmise a Norman e quindi a tutti noi delle idee per arginare e chissà fermare la distruzione ambientale e morale della Terra e dei suoi abitanti. Innumerevoli furono queste idee, tutte molto interessanti, anche da ridiscutere a seconda dell’applicazione e quelle sulla Bellezza ci sono sembrate molto sagge oltre che pratiche. Di una cosa però la buona lucertola si è raccomandata, di avere speranza e non demordere mai perchè le azioni seppur una goccia nell’oceano avranno un effetto domino molto virtuoso. Si è congedata ricordandoci che “petra su petra ozza parite” (pietra su pietra innalza il muro)!

www.coppulatisa.it
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